La Costituzione “Sacrosanctum Concilium”, promulgata nel 1963, in maniera molto ampia affronta la questione della riforma liturgica. Un posto di rilievo nella riflessione viene data alla celebrazione eucaristica. Anche l’ufficiatura sacra è presa decisamente in esame; si concretizzano grandi e rilevanti mutamenti.
Innanzitutto viene abbandonato il termine riduttivo di “Breviario” (= Ufficiatura abbreviata) per assumere il nome di Liturgia delle Ore; è un termine più appropriato e più capace di affermare con chiarezza l’importanza di questo momento liturgico.
Due sono stati gli snodi più rilevanti che vengono riformati: la declericalizzazione che permetteva di recuperare la migliore tradizione della Chiesa antica. Infatti, l’ufficio divino non venne più pensato come una preghiera esclusiva per il clero e per i monaci, ma come la preghiera di tutti i battezzati, la preghiera della Chiesa. A partire da questo, la nuova ufficiatura voluta dalla riforma conciliare ritrovò come suoi pilastri le due preghiere delle Lodi e dei Vesperi, all’inizio e al termine della giornata; tutto questo in coerenza con l’impostazione tipica dell’antica ufficiatura “cattedrale”.
Il secondo punto qualificante fu la nuova distribuzione del salterio. Quando fu istituito il “Breviario”, tutti i 150 salmi venivano recitati nell’arco della settimana; l’impegno che richiedeva questa scelta non era indifferente; derivava dall’influsso dell’impostazione monastica. Con la riforma del Concilio Vaticano II, tutto il salterio viene recitato nell’arco delle quattro settimane.
Tutta questa riforma è stata poi rimandata alle Chiese locali.
Il grande problema che resta è la riappropriazione della “Liturgia delle Ore” da parte di tutto il popolo di Dio.
Un intervento importante, a questo riguardo, nell’Arcidiocesi di Milano, titolare di una Liturgia, a partire da una solida tradizione, diversa da quella della Chiesa Universale, è stato quello operato dall’Arcivescovo Martini, in particolare al clero ed ai fedeli sul tema: “La parola di Dio nella liturgia e nella vita”, per l’anno pastorale 1981-1982; il titolo è: “In principio la parola”.
Dopo aver parlato nel IV capitolo della Liturgia dei salmi, nel VI, intitolato “Indicazioni operative”, tratta anche l’argomento: “Per la nuova Liturgia delle Ore”.
Riassumiamo le linee essenziali:
“La Diurna Laus o Salterio popolare non va considerata come un sussidio pastorale, prezioso ma facoltativo; è testo liturgico della nostra Chiesa, che ha pensato, prima ancora che ai sacerdoti ed ai religiosi, alla comunità cristiana ed ai singoli fedeli”; essa contiene la nostra preghiera ufficiale del giorno. Precisa ulteriormente: “Le parrocchie, le associazioni, i movimenti ed i gruppi che appartengono alla Chiesa di Milano, superate ogni difformità ed ogni particolarismo, dovranno attenersi a questo testo per la loro celebrazione della Liturgia delle Ore”.
Con grande chiarezza poi afferma: “Ritengo che il recupero della Liturgia delle Ore ambrosiana sia, al tempo stesso, l’elemento più decisivo della nostra spirituale preparazione all’Assemblea eucaristica ed uno dei frutti più preziosi e duraturi della sua celebrazione”.
Sono indicazioni di una grande chiarezza che, nel tempo, nelle varie parrocchie, sono state assunte con intensità e modalità diverse. Abbiamo imparato, soprattutto coloro che tra noi sono anziani ed adulti, a pregare al mattino ed alla sera, ringraziando il Signore per il dono della giornata che ci attende e chiedendogli di accompagnarci nei vari momenti; alla sera lo ringraziamo per il bene che ci ha aiutato a compiere e gli chiediamo perdono per eventuali scelte non conformi al suo Vangelo.
Papa Francesco, dialogando con cordialità e profondità, nel febbraio 2014, con i giovani diaconi della nostra Diocesi che, alcuni mesi dopo, sarebbero diventati sacerdoti, diceva:
“Avete scelto Gesù come amico grande della vostra vita; come lo salutate al mattino appena svegli? Come lo salutate la sera prima di coricarvi?”.
Celebrare ogni giorno, comunitariamente o anche personalmente, pur sempre in spirito di comunione ecclesiale, le Lodi ed i Vesperi è un obiettivo verso cui camminare.
Qualche genitore, a ragione, potrebbe obiettare che è impossibile fare questo quando, ogni mattina si corre verso il lavoro o verso la scuola ed alla sera si è un po’ tutti stanchi. Ma il Signore ci attende e vuole accompagnarci.
E se acquistassimo una “Diurna Laus” e leggessimo insieme ogni mattina ed ogni sera un salmo?
Intanto, nelle nostre parrocchie, dal primo giorno di Quaresima, prima della S. Messa pregheremo con le Lodi ed i Vesperi.