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Possiamo partire per un viaggio, anzi un pellegrinaggio, che condurrà ragazzi e ragazze a capire che nella vita siamo affiancati dalla presenza del Signore Gesù che ci guida e ci indica il sentiero. "ViaVai - Mi indicherai il sentiero della vita" è lo slogan dell'Oratorio estivo 2024. Una strada, sette passi per compiere il cammino, un orizzonte e una missione che valgono per ciascuno di noi. Nella frenesia della vita, fra mille percorsi e anche distrazioni, nel nostro "ViaVai" c'è dunque una meta e ciascuno può percorrere la sua strada, sapendo che accanto a sé ci sarà sempre Qualcuno.
I nostri oratori MaMi sono pronti anche quest’anno per una proposta completa e valida. Ci saranno diversi incontri e attività speciali che ci permetteranno di incontrare il nostro prossimo, sempre accompagnati dalla frenesia e creatività dei nostri animatori e dalla professionalità dei nostri educatori, coordinati dalle cooperative Pepita e Intrecci.
Tutto questo è possibile grazie alla raccolta fondi Insieme Ingioco che ci permette di ampliare la proposta e di renderla sempre più avvincente e capace di toccare le necessità del tempo presente!
L'Oratorio estivo 2024 desidera investire anche quest’anno sull'inclusione di ragazzi con disabilità: grazie anche al sostegno del Comune di Varese e della Fondazione comunitaria del Varesotto ci saranno figure professionali che lavoreranno fianco a fianco dei bambini e ragazzi con bisogni speciali.
E, infine, accoglieremo i ragazzi che vivono in famiglie con fragilità economiche, secondo le indicazioni e le attenzioni che il Comune di Varese e la nostra Caritas ci daranno.
Quest’anno ci saranno alcune novità nella divisione nelle diverse sedi dei nostri ragazzi. Si è scelto di creare un unico oratorio per i ragazzi più grandi dalla 5a elementare alla 3a media utilizzando prevalentemente la sede di Avigno, mentre i ragazzi dalla 1a alla 4a elementare rimarranno divisi tra zona Nord e zona Sud rispettivamente negli oratori di Masnago e Bobbiate/Calcinate. Questa scelta, non facile, potrebbe creare qualche perplessità, ma il tutto è stato guidato da un intento educativo e di comunità, tenendo conto che il gruppo preadolescenti già durante l’anno vede la presenza di ragazzi di tutte le nostre parrocchie e così facendo l’oratorio estivo sarebbe in continuità.
E quindi ECCOCI! Quest'anno l'oratorio estivo continuerà a gonfie vele per diventare sempre più un luogo di educazione alla vita e alla fede. La nostra proposta trova casa in 4 sedi:
Dalla 1a alla 4a elementare
- ZONA NORD della Comunità Pastorale (Avigno, Masnago e Velate)
Giornata intera presso l’oratorio di Masnago
- ZONA SUD della Comunità Pastorale (Bobbiate, Calcinate, Capolago, Cartabbia e Lissago)
al mattino presso l’oratorio di Bobbiate (fino al pranzo compreso, se si partecipa per l’intera giornata) e spostamento con bus navetta all’oratorio di Calcinate nel primo pomeriggio; il rientro è previsto per le ore 17.30 a Bobbiate
Dalla 5a elementare alla 3a media
Per tutta la COMUNITÀ PASTORALE presso l’oratorio di Avigno, con la disponibilità di un bus navetta con tragitto Bobbiate-Avigno al mattino (8:45 ca.) e un altro bus con tragitto Avigno-Bobbiate nel pomeriggio (17:00 ca.).
Gli Oratori Estivi sulle quattro sedi (Avigno, Bobbiate, Calcinate e Masnago) inizieranno LUNEDÌ 10 giugno e termineranno
- VENERDÌ 12 luglio negli oratori di Avigno e Bobbiate.
- VENERDÌ 19 luglio nell’oratorio di Masnago. In questa ultima settimana l’oratorio di Masnago accoglierà i ragazzi delle elementari di tutta la Comunità Pastorale.
Le giornate in oratorio saranno così impostate:
- Quest’anno le gite saranno il lunedì (tranne la prima settimana). Le mete: Gita in montagna, Parco avventura, Ondaland, Wave di Sesto Calende, Acquatica... e altre in via di definizione. Per chi non desidera andare in gita quel giorno, potrà rimanere in uno dei quattro oratori aperti che verrà indicato sul libretto con tutte le info.
- Il martedì, mercoledì e giovedì vivremo la classica giornata in oratorio. Il mercoledì o giovedì di ogni settimana saranno organizzate attività specifiche per i ragazzi in base alla loro età con la collaborazione di terzi (i costi sono compresi già nella quota settimanale)
- Il venerdì, faremo una gita sul territorio di Varese, (che descriveremo in maniera dettagliata più avanti) a cui chiederemo a tutti i ragazzi di partecipare. Sarà l'occasione perché tutti i ragazzi possano stare insieme e vivere una vera esperienza di comunità.
La cucina dei nostri oratori sarà di nostra produzione! Abbiamo bisogno di volontari che per due volte alla settimana ci aiutino a preparare un piatto di pasta per i nostri ragazzi e un secondo semplice. Un giorno sarà dedicato alla pizza. I pasti in oratorio e la pizza, sono compresi nella quota settimanale (escluso invece il pranzo al sacco nei giorni delle gite). Inoltre nella quota è compresa sia la merenda del mattino che quella del pomeriggio.
Le iscrizioni avverranno tramite l'APP SQUBY, mentre i pagamenti potranno essere effettuati tramite contanti, POS, bonifico o Paypal. Tutto questo verrà ben illustrato il giorno della riunione di presentazione.
Contributo iscrizione* |
Contributo settimana** intera giornata |
Contributo settimana** mezza giornata (con pranzo) |
Contributo settimana mezza giornata (senza pranzo) |
Gite |
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1° figlio |
€ 30 |
€ 55 |
€ 45 |
€ 30 |
Ci sarà il dettaglio sul libretto |
2° figlio |
€ 40 |
€ 35 |
€ 20 |
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3° figlio |
€ 30 |
€ 25 |
€ 15 |
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Dal 4° figlio in poi |
gratuito |
gratuito |
gratuito |
*comprende: assicurazione, maglietta, iscrizione al sistema SQUBY, spese di acqua, luce e gas
**comprende: i pranzi di martedì, mercoledì e giovedì
Tutti i contributi settimanali comprendono le merende, i trasporti nel territorio, i materiali per l'animazione e le attività speciali delle giornate di mercoledì/giovedì.
Alcune date da segnare:
- Martedì 7 maggio ore 21.00 presso l’oratorio di Bobbiate: presentazione dell'oratorio estivo della nostra comunità pastorale e avvio delle iscrizioni fino al 31 maggio (dopo il 31 maggio si dovranno contattare le segreterie degli oratori)
- Entro la metà del mese di maggio: segnalare eventuali situazioni di estrema povertà e ragazzi con disabilità per accordarsi sulle disponibilità degli educatori
Don Michele
C’è una bella lampada nella cappella dell’oratorio. Forse l’hanno portata gli adolescenti dalla fiaccolata, forse è lì da diverso tempo e nessuno se ne è accorto, forse l’hanno costruita e decorata in estate i ragazzi del laboratorio di ceramica. È una bella lampada: colorata, panciuta. Contiene un bel po’ d’olio. C’è uno stoppino consistente. La bella lampada è spenta. Potrebbe far luce e diffondere allegria, ma è spenta. È un soprammobile. È inutile. Ogni giorno si accumula un po’ di polvere e sbiadiscono i suoi bei colori. Oggi però Sofia è stata incaricata di accenderla. Ha preso il fuoco dalla lampada rossa del Santissimo Sacramento e ha acceso la bella lampada dell’oratorio. Adesso arde una fiamma gagliarda e lieta, vivace e incantevole. Perché arde la lampada? Perché è stata accesa.La lampada è viva, è piena di vita, perché ha ricevuto il fuoco. Ecco perché siamo vivi: perché abbiamo ricevuto la vita. La vita è un dono. Chi vive, vive di una vita ricevuta. Noi riceviamo la vita da Gesù che è la vita del mondo. Non mi basta il lunedì Il lunedì è un giorno interessante. Spesso comincia di malumore al solo pensiero che si deve riprendere il ritmo dei giorni feriali tra viaggi, lezioni, le solite facce. Poi, spesso, finisce meglio di come sia cominciato: qualcosa è andato bene, gli amici sono stati carini, la mamma ha preparato la sua famosa pasta alla carbonara... Ma dopo il lunedì vengono gli altri giorni e ci sono momenti in cui la vita viene a noia. Non mi basta il lunedì. Ci vorrebbe un giorno che riveli la bellezza di tutti i giorni, ci vorrebbe una amicizia che renda possibile l’amicizia vera, ci vorrebbe una parola che confidi il significato di tutti i giorni della vita. «Ci vorrebbe la domenica», ha pensato Gesù. E il terzo giorno è risuscitato: così è nata la domenica. Perciò è irrinunciabile la messa della domenica, anche se molti cercano di farlo dimenticare organizzando partite, viaggi, shopping, dormite senza orario... è irrinunciabile la domenica e la messa della comunità, perché solo Gesù risorto può essere la Vita che dà senso alla vita e solo la domenica può essere il giorno che spiega come e perché vivere il lunedì (e tutti gli altri giorni). Quello che le fotografie non possono raccontare Per raccontare l’estate si organizza la serata delle fotografie. Scorrono sul telone le foto più originali: quelle dei giochi d’estate, quelle del campeggio, quelle di Lisbona e dintorni, quelle dei meeting organizzati per le sfide di decanato. Quelli che si riconoscono nelle foto hanno delle buone ragioni per ridere di gusto; le foto che ricordano momenti memorabili strappano gli applausi di tutti. Quelli che non c’erano chiedono agli amici di raccontare come è andata. Quello della gamba rotta è acclamato come una specie di eroe (anche se, in realtà, è stato solo sbadato!). Le foto scorrono e scorrono i giorni d’estate come un ricordo da archiviare. Ma ci sono momenti che le foto non possono raccontare. Non possono raccontare di quel momento in cui nell’adorazione della notte Gesù mi ha parlato con una parola amica che mi ha trafitto il cuore. Non possono raccontare di quella confessione a Lisbona: quando il prete sconosciuto mi ha liberato dal peccato che mi schiacciava e mi ha restituito alla limpida gioia di sentirmi chiamato a vivere, a vivere lieto, a vivere buono. Non possono raccontare di quella chiacchierata con una ragazza mai vista prima che nel momento magico di quella passeggiata mi ha insegnato a guardarmi con occhi nuovi. Le fotografie sono belle, ma non possono raccontare le cose più importanti: quello che il Signore scrive nei cuori, come l’amicizia incoraggi a vivere, come la vita diventi vita piena. Impariamo così che il dono della vita non è un documentario, non è una fotografia, ma l’incontro con chi può darci vita, con Gesù e con gli angeli che Gesù manda per rivelarci quanto grande sia il tesoro che è in noi e quanta gioia e quanto amore ne possano venire. Mario Delpini Arcivescovo di Milano
Al termine di queste due settimane di vacanze comunitarie con i ragazzi dei nostri oratori mi è tornato alla mente il titolo che il nostro arcivescovo ha scelto per una lettera pastorale di qualche anno fa: "La situazione è occasione".Come forse molti di voi sapranno, nell'organizzazione di queste vacanze abbiamo dovuto far fronte ad un serie di imprevisti e siamo stati obbligati a cambiare i nostri piani. Se inizialmente la nostra destinazione doveva essere una casa grande e spaziosa, ci siamo poi ritrovati accolti in una casa piccola e spartana. Se prima dovevamo alloggiare in un paese a 1.300 metri di altitudine, ci siamo poi ritrovati in un rifugio a 2.200 metri. All'inizio ci siamo sentiti spiazzati e disorientati, ma siamo riusciti a reagire consapevoli che la proposta educativa e di fede fosse più grande di ogni difficoltà organizzativa e gestionale. Abbiamo scelto di dare la parola agli educatori, giovani volontari, che hanno vissuto questa esperienza con i nostri ragazzi. Fin da subito sono rimasto colpito dalla serenità con cui i Preadolescenti hanno saputo accettare le complicazioni legate alla nostra nuova meta e questo ha dato la possibilità anche a noi Educatori di cambiare sguardo. I piccoli spazi disponibili ci hanno permesso una vita comunitaria più intensa; la distanza dalla città è stata occasione per apprezzare maggiormente la condivisione tra noi e per dare più valore agli incontri fortuiti durante le passeggiate, come quello con il proprietario di un negozietto al Passo Gran San Bernardo, che ci ha raccontato e mostrato la storia del passo stesso in tutti i suoi dettagli, dalla strada romana scavata nella roccia fino ai primi cani San Bernardo che hanno salvato le vite dei viaggiatori. L'entusiasmo dei ragazzi è stato sorprendente: non si sono fermati davanti a nessuna gita, hanno accolto ogni proposta di gioco e di riflessione e anche noi educatori ne siamo stati travolti, spinti a dare sempre di più. Dopo una settimana, ormai adattati a questo stile di vita, abbiamo dovuto fare i conti con vento, pioggia e grandine e anche i nostri Adolescenti ci hanno stupiti nel sapersi riadattare chiedendo a noi Educatori di reinventarci e uscire dai programmi. Il tempo che abbiamo dovuto vivere in casa è stata l'occasione per far cadere difese e insicurezze, con il crescere della fiducia crescevano anche dialoghi, domande e provocazioni. Le giornate di sole sono state accolte con gratitudine e ci hanno permesso di spingerci sempre più lontani con le nostre gite raggiungendo persino 2.700 metri di altitudine. Concludiamo questa esperienza con un ricordo grato verso tutti coloro che non si sono arresi, verso chi ha affrontato le difficoltà con serietà, ma sempre con il sorriso. Abbiamo dato tutti insieme una testimonianza di una comunità che si adopera per il bene dei più piccoli e questo è stato possibile per la situazione che si è creata. Non sapremo mai il motivo per cui ci siamo trovati in questo imprevisto. Don Michele
Anche quest’anno l’oratorio estivo della MaMI si è concluso. Dopo sei settimane segnate da gioco, preghiera, balli, canti e tantissima gioia è arrivato il momento di rileggere questa sostanziosa esperienza. L’oratorio estivo è sicuramente una delle iniziative più corpose che le nostre comunità mettono in atto sia a livello organizzativo che educativo. Qualcuno si domanderà se ne vale la pena. Tanta fatica, tanta pazienza, tante magagne... e alla fine cosa raccogliamo? Mi sento di dire che per quella che è stata l’esperienza di quest’anno la fatica si è retta, la pazienza giustificata e le magagne superate. Ho trovato almeno tre motivi che mi danno grande speranza nei confronti dell’oratorio estivo. Il primo motivo riguarda gli animatori. Un centinaio di adolescenti che hanno deciso per la propria estate di mettersi a servizio dei più piccoli. Vorrei sottolineare questa disponibilità perché ho l’impressione che, nel mondo in cui tutto ha un prezzo, la gratuità sia sempre meno scontata. Questi ragazzi si sono messi in gioco e nel corso delle settimane si sono appassionati e hanno appassionato, contribuendo a creare un ambiente sano in cui i bambini si sono sentiti a casa. A questi ragazzi va la gratitudine e l’ammirazione di tutta la comunità! Vorrei ricordare anche tutti i volontari che si sono resi disponibili per permettere al meglio l’organizzazione dell’oratorio. Tutte queste persone sono la prova della cura che la comunità cristiana adulta ha verso l’educazione dei più piccoli. Ognuno ha dato quello che poteva e umilmente si è reso disponibile in quello che c’era da fare. Dalla segreteria alla cucina, dalle pulizie al servizio al bar tutto è stato fatto con entusiasmo e passione per i nostri ragazzi. A tutti i volontari va la gratitudine e l’ammirazione della comunità! Vorrei parlare anche dei bambini. Tutto quello che abbiamo fatto è stato rivolto a loro, perché sono il nostro futuro. Noi crediamo fermamente che un’esperienza di gruppo vissuta dentro un’educazione umana e di fede possa garantire questo futuro. I nostri ragazzi hanno bisogno di una comunità, hanno bisogno di testimoni adulti del Vangelo, hanno bisogno di tante persone che li indirizzino per la giusta via e l’oratorio estivo sembrerebbe essere la giusta soluzione per vivere tutto questo. Vorrei ringraziare infine Suor Gioia, Stefania, Altin, Gaia che hanno fatto da responsabili dei nostri oratori e si sono dedicati nel coordinamento e nella formazione educativa, il loro contributo è stato indispensabile per la perfetta riuscita delle nostre attività. Grazie per tutto, ci rivediamo la prossima estate! Don Michele