Breve traccia biografica
Carlo di Asburgo, nacque in Austria nel castello di Persenburg il 17 agosto 1887. Dotato di notevole intelligenza, ricevette una formazione universitaria e militare.
Il 21 ottobre 1911 sposò la principessa Zita di Borbone Parma e fu un matrimonio di intenso amore e profonda fede.
Il 28 giugno 1914 a Sarajevo venne ucciso l’erede al trono Franz Ferdinand, attentato che innescò il primo conflitto mondiale.
Il 21 novembre 1916 morì l’imperatore Francesco Giuseppe I e nel pieno della guerra Carlo divenne imperatore d’Austria e re d’Ungheria. I suoi principi religiosi e morali lo portarono, da imperatore, a credere in una radicale riforma dello stato e a porre l’obiettivo della pace al centro di tutti i suoi sforzi.
Dotato di un fortissimo senso di responsabilità sociale, conduceva anche una vita ricca di fede e di spiritualità. Divenuto sovrano, soppresse le manifestazioni sfarzose della vita di corte, introducendo uno stile di vita decisamente sobrio.
Promosse tutta una serie di iniziative sociali a favore dei suoi popoli, specie i più poveri. Sollevò subito dall’incarico il feldmaresciallo Conrad, comandante dello stato maggiore, perché insensibile al tema della pace. Carlo, benché fornito di ottima preparazione militare, fu l’unico fra i belligeranti ad accogliere l’accorata richiesta di pace di papa Benedetto XV che dichiarò la guerra una inutile strage. Fin dall’inizio del suo governo, in un famoso discorso, dichiarò esplicitamente che la Pace era il suo principale obiettivo.
Intraprese varie iniziative di pacificazione con le altre potenze, senza riuscire a prevalere nella cerchia dei generali e statisti tedeschi; non andarono in porto nemmeno due tentativi di pace separata sostenuti anche dalla diplomazia vaticana.
Così da parte degli alleati, da parte tedesca e da parte di austriaci pangermanici, venne sempre più isolato e fu imbastita una enorme propaganda contro il giovane sovrano.
Non riuscì, anche se la progettò con lungimiranza, a realizzare una riforma costituzionale dello Stato in forma confederale perché non trovò attorno a sè nessun uomo politico, disposto ad appoggiare i suoi piani di riforma.
Il 4 novembre 1918, a seguito del crollo militare sul fronte italiano, firmò l’armistizio con l’Italia e, come conseguenza, la monarchia danubiana decadde e in Austria venne proclamata la Repubblica.
Carlo si ritirò, per evitare spargimenti di sangue e una guerra civile, ma senza abdicare come sovrano (sentiva che Dio gli aveva affidato il futuro dei suoi popoli) e per questo fu privato di tutti i suoi beni.
Il capodanno del 1919 a guerra perduta Carlo fece cantare il Te Deum di nella Cattedrale di Vienna per ringraziare il Signore della pace sopraggiunta.
Dopo varie vicissitudini fu esiliato insieme alla moglie Zita ed ai figli a Funchal nell’isola portoghese di Madeira.
Senza risorse economiche, la famiglia dovette vivere in uno stato precario (ma diceva a Zita “abbiamo perso tutto, ma abbiamo la fede che è il tesoro più grande”)
Nella primavera del 1922, per il freddo e l’umidità della casa dove abitava in gravissime ristrettezze economiche, l’imperatore Carlo fu colpito da una forte influenza che si trasformò in broncopolmonite e lo portò alla morte il primo aprile di quell’anno.
Ultimo sovrano della duplice monarchia austro-ungarica, ne dovette subire il crollo, pur essendo tanto superiore ai suoi predecessori, per religiosità, dirittura morale, visione sociale e riforma dello Stato in senso confederale.
Anatole France, premio Nobel per la Letteratura nel 1921, ateo e dichiaratamente anticlericale, scrisse di lui: “L’imperatore Carlo è l’unico uomo decente, emerso durante la guerra, ad un posto direttivo; ma non lo si ascoltò. Egli ha desiderato sinceramente la pace, e perciò viene disprezzato da tutto il mondo. Si è trascurata una splendida occasione”.
Questa brevissima biografia può essere ampiamente integrata andando sul sito www.beatocarloinitalia.it
Nella chiesa di Velate nel terzo venerdì di ogni mese viene celebrata alle 18.00 una Santa Messa per la Pace dei Popoli all’altare del Crocifisso dove è collocata l’urna con la reliquia del Beato Carlo.
La Parrocchia di Velate con questa iniziativa si è inserita nella Gebetsliga (Lega di Preghiera, Unione di Preghiera Beato Carlo per la Pace e la e la Fratellanza tra i Popoli) con modalità ben descritte nel sito appena citato.
Chi volesse aderire può prendere contatto con la Parrocchia di Velate, si trovano indicazioni a questa pagina.