Questa settimana la comunità di Masnago, con la festa dei patroni SS. Pietro e Paolo, chiude il primo ciclo di feste patronali, iniziate con Capolago, proseguite poi con Cartabbia ed Avigno.
A questo riguardo, e in prospettiva “della seconda tornata” che si terrà a settembre, mi premeva sottolineare alcune osservazioni.
Come già pubblicato sul nostro sito della Comunità pastorale, le feste patronali di ogni parrocchia della nostra comunità pastorale sono da sempre momento di ritrovo e condivisione. Quest’anno assumono valenza ancor più significativa in ragione del momento storico che stiamo attraversando e ci siamo chiesti quale fosse il modo migliore per festeggiarle.
Il messaggio che desideravo trasmettere a tutti i parrocchiani è che il virus non ha il potere di impedirci di far festa per i nostri santi. Cambiano necessariamente le modalità, bisognerà fare attenzione, ma è bene che la comunità si trovi in festa davanti ai propri santi patroni.
Abbiamo deciso di puntare sulle celebrazioni religiose, anche là dove gli spazi delle chiese risultano troppo ristretti. In alcuni casi si opta per svolgerle all’aperto in modo che nessuno resti escluso. Proviamo a non lasciar cadere nemmeno la parte più squisitamente culturale, tra mostre, sussidi e riflessioni. Abbiamo messo a disposizione una pubblicazione contenente le effigie dei nove santi patroni della comunità pastorale con altrettante preghiere di supplica, che vengono distribuite durante le feste.
Negli scorsi anni, per le feste patronali, c’era una routine consolidata; quest’anno abbiamo dovuto pensare a nuovi modi per festeggiare i santi patroni. È stato un lavoro di ricerca e ideazione completamente nuova, ma sono certo che non viene meno la bellezza che caratterizza questi incontri.
Al momento resta ancora impensabile, purtroppo, organizzare momenti di pranzi in condivisione.
Come ho avuto modo di scrivere già per la presentazione del Pallio delle contrade di Masnago, probabilmente al buon Dio non piacciono le conquiste troppo semplici, e così ci sta chiedendo di mettere in campo tutta la nostra fantasia e la voglia di comunità che abbiamo in corpo e che ci è stata impedita di trasmettere in questi ultimi mesi.
Vogliamo arrenderci? Ci sono dei doni che Dio ci offre la cui bellezza non dipende dai nostri gusti o dal giudizio che possiamo attribuirgli, ma semplicemente dal fatto che certe occasioni ce le regala Lui!
Ecco perché allora abbiamo bisogno di celebrare e vivere queste feste, ecco perché abbiamo bisogno di viverle con tutti voi, ecco perché quest’anno è ancora più importante che ci siamo proprio tutti, perché non ci può essere festa se non siamo insieme e perché la nostra bellezza di comunità cristiana non ce la facciamo portar via da nessuno!
don Giampietro