Due sono i poli di riferimento delle prossime Giornate Eucaristiche:
- la scelta di sostare davanti a Lui e di riflettere sul dono dell’Eucarestia
- il confronto con gli Atti degli Apostoli e l’indicazione di Gesù di annunciare e testimoniare il Vangelo
Ci guida il testo di Marco 3,13-15: “Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Né costituì Dodici – che chiamò apostoli - , perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni”.
Da una parte sappiamo per certo che: “La fede se non è seguita dalle opere, in sé stessa è morta”. (Gc 2,17);
dall’altra l’indicazione di Marco ci ricorda che il primo obiettivo fissato da Gesù per i suoi apostoli è quello di sostare da lui. Quando si percepisce di essere amati di un amore gratuito (quali sono i nostri meriti per essere così amati dal Signore?), impareremo a contemplare il suo amore su di noi; avremo la capacità di vivere un amore gratuito.
L’Eucarestia è la dimostrazione chiara della predilezione che il Signore ha su di noi.
Insieme riflettiamo anche sulla richiesta di Gesù di annunciare e testimoniare il Vangelo.
“La fede si irrobustisce e si realizza donandola”. Così Giovanni Paolo II indicava la strada a tutti i cristiani.
Del resto S. Paolo afferma: “Non è per me un vanto predicare il Vangelo; è un dovere per me. Guai a me se non predicassi il Vangelo”.
L’annuncio è la nostra identità più profonda.
Ci incontreremo per aiutarci a camminare su questa strada.
don Peppino